La Suprema Corte di Cassazione, con la recente sentenza n.3596 del 14 febbraio 2011, ha ribadito che la giusta causa di licenziamento richiede la grave negazione degli elementi essenziali del rapporto di lavoro, ed in particolare, la violazione del vincolo fiduciario tra datore di lavoro e lavoratore. In tale contesto è necessario, dunque, valutare da un lato la gravità dei fatti contestati al lavoratore, in relazione alla loro portata oggettiva e soggettiva, alle circostanze nelle quali sono stati commessi e alla intensità dell'elemento intenzionale, dall'altro la proporzionalità tra tali fatti e la sanzione applicata. Spetterà, dunque, al giudice, all'esito di una simile valutazione, stabilire se la lesione del vincolo fiduciario su cui si basa il rapporto datore-lavoratore sia tale o meno da motivare l'adozione della misura disciplinare espulsiva.
Ad maiora
Se volete ricevere maggiori informazioni sull'argomento oggetto del post pubblicato non esitate a contattarmi al seguente indirizzo di posta elettronica corrado.isacchi@gmail.com
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