Cerca nel blog

lunedì 21 marzo 2011

"Valore probatorio della sentenza penale di patteggiamento nel giudizio civile"

Per stabilire la responsabilità di un lavoratore in sede di procedimento disciplinare, la eventuale sentenza penale di patteggiamento costituisce un importante elemento di prova nel giudizio civile. Così si è espressa la Suprema Corte di Cassazione, Sezione Lavoro, nella recente sentenza n.4258 del 22 febbraio 2011, con cui ha deciso sulla impugnazione di un licenziamento intimato ad un lavoratore, cassiere di un Istituto di credito, che sottoposto a procedimento penale con l'imputazione di spaccio di stupefacenti, aveva ottenuto l'applicazione della pena mediante patteggiamento. La Banca lo aveva, dunque, licenziato con motivazione riferita al comportamento attribuito al lavoratore in sede penale. Il lavoratore aveva impugnato il licenziamento sostenendo, tra l'altro, che, pur essendo intervenuto il patteggiamento sull'ipotesi di spaccio, egli, in realtà, come risultava dagli atti di indagine, si era limitato a partecipare ad una riunione durante la quale vi era stato un tentativo di consumo di stupefacenti. Ebbene, la Suprema Corte, conformandosi alla propria giurisprudenza, ha ribadito che la sentenza penale di patteggiamento della pena, ex art.444 c.p.p., pur non contenendo un accertamento capace di fare stato nel giudizio civile, costituisce un importante elemento di prova per il giudice di merito il quale, nel caso in cui intenda disconoscere tale efficacia probatoria, ha il dovere di spiegare le ragioni per cui l'imputato avrebbe ammesso una sua insussistente responsabilità, ed il giudice penale abbia prestato fede a tale ammissione.  

 
Ad maiora

Se desideri ricevere maggiori informazioni sull'argomento della sentenza pubblicata nel post non esitare a contattarmi al seguente indirizzo di posta elettronica corrado.isacchi@gmail.com, mi "smobiliterò" per te


Nessun commento:

Posta un commento